La fobia sociale è un disturbo piuttosto diffuso tra la popolazione ed è presente in diverse culture. Solitamente l’esordio si colloca in età adolescenziale per poi mantenersi anche in fase adulta, se non trattata precocemente ed in modo adeguato. Solo una piccola percentuale di persone che soffrono di fobia sociale, infatti, chiede aiuto nell’immediato, mentre la maggior parte di esse richiedono un trattamento adeguato dopo molti anni.
Cos’è la fobia sociale
L’ansia o la fobia sociale è caratterizzata dalla paura delle situazioni sociali ed è accompagnata da un’attivazione fisiologica, come tremore, tachicardia, rossori, eccessiva sudorazione, e da un forte vissuto di vergogna ed imbarazzo. Si prova vergogna quando si ha il timore di essere giudicato negativamente per il proprio comportamento goffo o per un discorso incerto e dalla voce tramante. Ci si vergogna quindi perché si è convinti che gli altri noteranno i segni dell’ansia e che di conseguenza faranno delle valutazioni negative su di noi, giudicandoci deboli, incapaci, incompetenti. L’aspetto di sé che la persona con fobia sociale sente maggiormente minacciato è la propria immagine e l’autostima.
Chi soffre di fobia sociale ha il timore che gli altri possano trovare in lui dei difetti o che possano ritenerlo incompetente o bizzarro.
In particolare ila persona con fobia sociale si preoccupa del fatto che gli altri potrebbe giudicarlo negativamente:
- per via delle manifestazioni d’ansia, come il rossore, la voce tremante o l’eccessiva sudorazione
- per via di un comportamento goffo o strano
- per un attacco di panico
- per frasi o parole fuori luogo
- per via del proprio carattere e/o aspetto
Si può distinguere tra:
- fobia sociale circoscritta, quando l’ansia e l’evitamento riguardano una situazione circoscritta.
- fobia sociale generalizzata, quando l’ansia e l’evitamento si manifestano in più situazioni.
Il circolo vizioso della fobia sociale
Nella fobia sociale si attiva un circolo vizioso che non farà altro che aumentare notevolmente il senso di disagio e l’ansia e condurrà verso azioni di evitamento, come il non partecipare più a situazioni sociali simili, e in direzione di comportamenti protettivi, come ad esempio non togliere la giacca in un ambiente caldo per non far vedere che si suda. La vita sociale della persona con fobia sociale sarà a lungo andare fortemente influenzata dall’ansia e dai timori ad essa connessi con grandi ripercussioni sulla sfera sociale, sul senso di auto-efficacia e sulla percezione dell’autostima.
Le situazioni più temute sono:
- Parlare in pubblico
- Fare la fila
- Fare una telefonata in presenza di altri
- Partecipare ad una festa
- Scrivere o firmare davanti a qualcuno
- Usare i bagni pubblici
- Perdere in controllo intestinale e/o vomitare in presenza d’altri
- Mangiare e/o bere in pubblico
La persona “fobica” vive con estremo disagio ed angoscia le interazioni sociali. Le situazioni sociali possono suscitare ansia e in alcuni casi veri e propri attacchi di panico e possono essere, quindi, evitate. Quando ci si trova nella situazione sociale la persona non riesce a riconoscere che la propria ansia è esagerata. Solo in un momento successivo, quando si esce dalla situazione sociale, la persona è in grado di riflettere su quanto accaduto e riconoscere che l’ansia era eccessiva.
Come affrontare la fobia sociale
Cosa può iniziare fare quindi una persona che ne soffre, per alleviare l’ansia, il disagio e la vergogna e migliorare la propria autostima?
La prima cosa da fare è sicuramente quella di intraprendere un percorso di psicoterapia. La psicoterapia cognitivo-comportamentale è tra tutte gli approcci quello maggiormente indicato per il trattamento della fobia sociale.
Ecco, inoltre, alcune strategie che la persona che soffre di fobia sociale può mettere in atto per iniziare ad alleviare l’ansia e la vergogna.
- Imparare a rilassarsi. Il rilassamento psico-fisico è un alleato contro l’ansia e di tutti i sintomi che l’accompagnano. E’ importante allenarsi al rilassamento quotidianamente ed utilizzarlo nei momenti che creano maggiore difficoltà e disagio.
- Distogliere l’attenzione da pensieri negativi. Per interrompere quei pensieri negativi su di sé, – “farò una brutta figura”, “penseranno che sono un imbranato”, “mi prenderanno in giro perché mi trema la voce” – può essere utile concentrarsi su ciò che ci sta attorno, osservando l’ambiente circostante e le persone che ne fanno parte.
- Rimanere in relazione. Avere occasioni per incontrare gente e instaurare nuovi legami e conoscenze è una buona strategie “anti vergogna”, perché aiuta a spezzare il circolo vizioso dell’evitamento e dei comportamenti protettivi.