Mi capita spesso di ricevere questa domanda da amici, familiari e persone che vedo in studio: “In cosa consiste una psicoterapia?” Non è semplicissimo rispondere, perché il mio timore è, da una parte, di usare termini troppo tecnici e nebulosi, ma dall’altra, cadere in spiegazioni eccessivamente semplicistiche e riduttive. Cercherò di fornire una descrizione di come inizia solitamente un percorso di psicoterapia
Un percorso di psicoterapia inizia con il primo colloquio e la fase di valutazione. La prima parte di lavoro consiste quindi in 3-4 colloqui, per conoscerci e comprendere il problema. Questo avviene attraverso il colloquio e la compilazioni di alcuni questionari, che restituiscono una ”fotografia” dello stato emotivo della persona. Dopodiché si individueranno, insieme al paziente, gli obiettivi da raggiungere per raggiungere uno stato di benessere psicologico. Gli obiettivi dovranno essere concreti e realizzabili, questo per avere una visione reale del percorso che si sta facendo e per capire a che punto si è.
La terapia, dunque, si può dire che inizierà con il percorsi di raggiungimento del primo obiettivo. Bisogna tenere presente che spesso gli obiettivi si accavalleranno, questo perché potranno riguardare aree personali ed emotive che non essendo chiuse in comportamenti stagni dialogano tra di loro. L’importante è avere sempre ben in mente gli obiettivi individuati ad inizio psicoterapia.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale
La psicoterapia cognitivo-comportamentale si fonda sul concetto che il nostro comportamento e la sofferenza emotiva, quindi le emozioni spiacevoli vissute in odo eccessivo ed intenso, come può accadere con la tristezza o l’ansia, derivino dal nostro modo di pensare e di interpretare gli eventi. La finalità del lavoro terapeutico è quello di condurre il paziente verso un graduale cambiamento del proprio modo di interpretare gli eventi, in modo da rendere questo meccanismo più funzionale e utile. In modo molto semplice, la psicoterapia aiuta la persona ad indossare un nuovo paio di occhiali che gli permette di vedere il mondo con nuovi colori.
Tutto ciò avviene attraverso il confronto dialogico con lo psicoterapeuta, che accompagna il paziente verso una maggiore consapevolezza di ciò che gli succede a livello emozionale e cognitivo. Oltre alla “parola”, nella terapia cognitivo-comportamentale vengono usati altri strumenti, come diari, auto-osservazioni, tecniche di rilassamento, che il paziente apprenderà in seduta e metterà in pratica poi nella sua quotidianità.
Un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale è un lavoro molto pratico che si fonda sulla collaborazione e sulla fiducia tra paziente e psicoterapeuta. Il paziente assume quindi un ruolo molto attivo, al pari dello psicoterapeuta.