Il sudore improvviso, il respiro corto e l’accelerazione del battito sono tutti segni di ansia. Ansia, stress e preoccupazioni capitano a tutti qualche volta, ma per un numero sorprendente di persone l’ansia causa gravi sofferenze. Può creare problemi familiari, deteriorare le relazioni sociali, provocare assenza dal lavoro e impedire di condurre un’esistenza piena e produttiva. La psicoterapia dell’ansia ha l’obiettivo di eliminare l’ansia e migliora la qualità della vita e il benessere psicofisico della persona.
Spesso quando si parla di ansia ricorrono frasi come:
Non riesco a trovare le parole giuste per descrivere ciò che provo. E’ come una sensazione di morte imminente ma mille volte peggiore. Vorrei gridare per cercare aiuto ma sono paralizzato. E’ la sensazione più spaventosa che ci sia.
Sono solo, sono sempre stato penosamente timido. Vorrei degli amici ma sono troppo impacciato per telefonare a qualcuno e penso che chiunque chiamassi non mi riterrebbe degno di parlare con lui.
Quando incomincia l’attacco di panico sento una morsa al petto e come se stessi affogando o soffocando, incomincio a sudare e la paura mi attanaglia. E’ come.se stessi per morire, impazzire o svenire.
Tipi di ansia: riconoscere le diverse forme
L’ansia si manifesta in diverse forme, ognuna con caratteristiche specifiche. Tra i principali disturbi d’ansia troviamo:
- Disturbo d’ansia generalizzata (GAD): caratterizzato da una preoccupazione costante e sproporzionata per diverse situazioni quotidiane, spesso accompagnata da sintomi fisici come tensione muscolare e insonnia.
- Disturbo di panico: coinvolge attacchi di panico ricorrenti, ovvero episodi improvvisi di paura intensa accompagnati da sintomi fisici quali palpitazioni, sudorazione e difficoltà respiratorie.
- Fobia sociale: le persone con fobia sociale provano un’ansia estrema in situazioni sociali o di performance, temendo il giudizio altrui.
- Disturbo ossessivo-compulsivo (OCD): caratterizzato da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi messi in atto per ridurre l’ansia.
- Disturbo da stress post-traumatico (PTSD): un tipo di ansia che si sviluppa a seguito di un evento traumatico, con sintomi come flashback, incubi e irritabilità.
L’ansia nella popolazione: quanto è diffusa?
L’ansia è uno dei disturbi psicologici più comuni al mondo. Si stima che circa 1 persona su 5 sperimenti un disturbo d’ansia nel corso della vita. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’ansia colpisce circa il 4% della popolazione mondiale in qualsiasi momento. In alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, le percentuali possono raggiungere il 19% della popolazione adulta. Inoltre, le donne tendono a soffrire di ansia in misura maggiore rispetto agli uomini, e questa differenza è stata riscontrata in diverse fasce di età e contesti culturali. L’ansia può manifestarsi già durante l’infanzia o l’adolescenza, e senza un adeguato trattamento, può persistere per tutta la vita.
Come riconoscere l’ansia
L’ansia è un malessere davvero molto comune e può accentuarsi in alcuni periodi, quando sono presenti forti situazioni di stress, cambiamenti o scelte importanti da prendere. Quando eccessiva l’ansia è uno stato d’animo spiacevole che coinvolge il corpo, con sensazioni fisiche sgradevoli, e la mente, con pensieri negativi e catastrofici.
Tensione
Sensazione che manchi il respiro
Tremore, sudorazione, vertigini
Palpitazioni, aumento frequenza cardiaca
Nausea e dolore all’addome
Derealizzaziobe e depersonalizzazione
Bisogno di approvazione
Previsioni negative sul futuro
Esagerazioni
Perfezionismo
Scarsa concentrazione
Pensieri incontrollabili e rimuginio
Evitamento
Cercare continuamente la vicinanza di qualcuno
L’evitamento nei disturbi d’ansia
L’evitamento è una delle risposte più comuni e dannose associate ai disturbi d’ansia. Le persone che soffrono di ansia tendono ad evitare situazioni, luoghi o attività che percepiscono come minacciose o che potrebbero innescare i loro sintomi ansiosi. Sebbene l’evitamento possa fornire un sollievo temporaneo, a lungo termine rinforza l’ansia, poiché impedisce di affrontare e superare le paure. Questo meccanismo di fuga contribuisce all’attivazione di un circolo vizioso pericoloso: più si evitano le situazioni ansiogene, più si conferma l’idea che quelle situazioni sono pericolose, aumentando la paura e la percezione di vulnerabilità. L’evitamento può impattare significativamente sulla vita quotidiana, limitando le opportunità sociali, professionali e personali, e portando a una riduzione della qualità di vita. In molti casi, il trattamento dei disturbi d’ansia, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), si concentra proprio sull’aiutare i pazienti a esporsi gradualmente alle situazioni temute per rompere questo schema disfunzionale.
Il rimuginio nei disturbi d’ansia
Il rimuginio, ovvero il pensare costantemente e in modo ripetitivo a eventi passati o futuri negativi, è uno dei principali fattori che alimenta e mantiene l’ansia. Le persone che soffrono di ansia spesso si trovano intrappolate in un turbinio di pensieri preoccupanti e negativi che sembrano impossibili da interrompere. Questo processo mentale ripetitivo non solo intensifica le sensazioni di ansia, ma impedisce anche di trovare soluzioni concrete ai problemi o, più spesso, di godere del momento presente. Il rimuginio mantiene l’ansia perché rafforza la percezione e la convinzione che le minacce siano imminenti o che si debba sempre essere preparati al peggio. Inoltre, rende difficile il rilassamento mentale e fisico, poiché la mente rimane costantemente in uno stato di allerta. Una parte fondamentale del trattamento dell’ansia, come nella terapia cognitivo-comportamentale (CBT), è imparare a riconoscere e gestire questi pensieri ruminativi, interrompendo il ciclo per ridurre il livello generale di ansia.
L’impatto dell’ansia sulla qualità della vita
L’ansia può avere un effetto importante sulla qualità della vita, influenzando negativamente diversi aspetti del quotidiano. Sul piano lavorativo, le persone che soffrono di ansia possono avere difficoltà a concentrarsi, prendere decisioni o rispettare scadenze, il che può compromettere la loro performance e causare problemi con i colleghi o i superiori. Nelle relazioni personali, l’ansia può portare a un isolamento sociale, a una riduzione della capacità di comunicare efficacemente e a un aumento delle incomprensioni, creando tensioni con partner, amici o familiari. All’interno della famiglia, l’ansia può provocare conflitti e influenzare negativamente il benessere emotivo di tutti i membri, specialmente se si è genitori, rendendo difficile fornire il giusto supporto ai figli. Anche le attività quotidiane più semplici, come fare la spesa, guidare o partecipare a eventi sociali, possono diventare insormontabili, portando spesso a un senso di frustrazione e impotenza. Nel complesso, l’ansiapatologica e non trattata può ridurre notevolmente il benessere e la soddisfazione personale.
L’efficacia della psicoterapia cognitivo-comportamentale nel trattamento dell’ansia
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è considerata uno dei trattamenti più efficaci per i disturbi d’ansia. Si basa sull’identificazione e la modifica dei pensieri distorti e dei comportamenti che mantengono o peggiorano l’ansia. Attraverso la CBT, i pazienti imparano a riconoscere i pensieri negativi automatici e a sostituirli con interpretazioni più equilibrate e realistiche. Questo processo aiuta a ridurre la paura e l’evitamento, migliorando gradualmente la qualità della vita. Numerosi studi clinici hanno dimostrato che la CBT è efficace nel ridurre i sintomi di disturbi d’ansia come il disturbo di panico, l’ansia generalizzata e le fobie, con effetti che spesso si mantengono nel lungo termine.
La psicoterapia cognitiva-comportamentale (CBT) è riconosciuto a livello scientifico come il più efficace trattamento per i disturbi d’ansia.
In un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale:
- si prende in considerazione il modo in cui le persone pensano, percepiscono e interpretano se stessi, gli altri e gli eventi;
- si riconosce insieme al paziente quali di questi interpretazioni sono fonte di malessere psicologico;
- si modificano tali interpretazioni per renderli maggiormente adeguati e portatrici di benessere.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è:
- pratica e concreta e si basa sulla risoluzione di problemi chiari e definiti.
- orientata allo scopo
- focalizzata sul qui ed ora
- attiva partecipazione del paziente
- a breve termine
3 FASI DELLA PSICOTERAPIA DELL’ANSIA
- PSICOEDUCAZIONE, caratterizzata dal fornire informazioni corrette sulla natura dell’ansia, il panico, sulle reali conseguenze a livello fisico del disturbo e sul suo possibile decorso.
- TRATTAMENTO COMPORTAMENTALE della gestione dell’ansia e riduzione dei comportamenti di evitamento incentrato sull’uso di tecniche comportamentali specifiche.
- TRATTAMENTO COGNITIVO di modificazione delle credenze catastrofiche dell’ansia e del panico con uso di tecniche cognitive specifiche.
OBIETTIVO DELLA PSICOTERAPIA DELL’ANSIA
L’obiettivo della psicoterapia cognitivo-comportamentale per il trattamento dell’ansia è, quindi, quello di riconoscere le manifestazioni dell’ansia, fisiche e mentali, ed imparare a gestirle ed eliminarle.
FINALITA’ DELLA PSICOTERAPIA DELL’ANSIA
Recuperare il benessere psicofisico e migliorare la qualità della propria vita.