Elaborazione del lutto

Elaborazione del lutto

Affrontare un lutto è un’esperienza universale e allo stesso tempo profondamente personale. La perdita di una persona cara porta con sé un dolore intenso e una serie di emozioni complesse che possono variare da individuo a individuo. Il processo di elaborazione del lutto può includere fasi di shock, negazione, rabbia, tristezza e, infine, accettazione. È importante riconoscere che non esiste un modo “giusto” per affrontare un lutto. Ognuno, infatti, deve trovare il proprio percorso. Supporto sociale, terapie psicologiche e pratiche come la meditazione o la scrittura possono essere strumenti utili per navigare in questo difficile periodo. Accettare i propri sentimenti e concedersi il tempo necessario per guarire sono passi fondamentali per ritrovare un equilibrio e un senso di serenità.

Il lutto (dal latino luctu, essere in lutto, portare il lutto) viene definito come “un cordoglio per la morte di qualcuno”, dove cordoglio assume il significato di un profondo dolore a causa di un lutto. Nella lingua italiana, così come in quella inglese, l’esperienza della morte e del lutto non si riferisce soltanto alla perdita materiale e concreta di una persona cara, ma in essa rientra la totalità dei sentimenti e dei comportamenti che seguono alla perdita.

La separazione irreversibile dalla persona amata è una tra le sofferenze psichiche più grandi che la vita può portare ed inoltre è in grado di influenzare negativamente la Qualità della Vita  di una persona, addirittura comportando un peggioramento dello stato di salute.

Nella letteratura psicologica, sono numerosi i contributi teorici il cui tema centrale è la descrizione e la comprensione del complesso fenomeno dell’elaborazione del lutto. In particolare, vengono individuati e distinti tre principali filoni psicologici:

  • la teoria biologica, che conta fra i suoi maggiori esponenti Bowlby. L’approccio alla morte, secondo questa prospettiva, è di tipo etologico e fonda le proprie basi sulla teoria dell’attaccamento. Riprendendo brevemente la teoria dell’attaccamento (Bowlby, 1988), la persona umana ha bisogno di attaccarsi e legarsi affettivamente a qualcuno o a qualcosa per vivere. Nel corso dello sviluppo l’individuo intesse relazioni, allaccia dei legami, si “attacca” a qualcuno o a qualcosa, poi, separandosi da essi, forma nuovi legami e sperimentare nuove unioni. Questo ciclo di attaccamento e di separazione è l’essenza stessa della vita e ne segna il cammino. La morte è in grado di rompere qualsiasi legame di attaccamento con la persona cara, attivando, in chi affronta il lutto e l’elaborazione del lutto, inizialmente, reazioni di protesta e di  ricerca spasmodica della persona scomparsa. Prevalgono, in seguito, sentimenti di rabbia e colpa e atteggiamenti depressivi, che precederanno il lento e normale distacco dalla persona deceduta, offrendo la possibilità alla persona in vita di creare nuovi legami affettivi;
  • la teoria psicoanalitica, che definisce il lutto come quel processo che trasforma l’assenza della persona cara in oggetto interno. Secondo tale prospettiva, la continua ricerca del deceduto  assumerebbe un carattere difensivo di negazione della consapevolezza circa la perdita che si è subita;
  • la teoria esistenzialista, che tenta di dare una spiegazione della morte e del lutto in termini di crisi della vita. Al “deserto” del lutto, cioè l’incapacità di dimenticare la persona deceduta, costringendola a rivivere nel presente,  si contrappone la “speranza” di una ricostruzione, che permetta di avere un senso dell’esperienza avuta con la persona scomparsa, collocandola attraverso il ricordo nel passato, e aprirsi a nuove relazioni;
  • la teoria della crisi, per la quale il lutto viene considerato un evento tra i più stressanti della vita, portatore di conseguenze psicologiche e fisiologiche. In seguito ad una perdita, l’essere umano attraversa diverse fasi di adattamento: intensa protesta, rifiuto, elaborazione ed infine completamento.

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Psicologa e psicoterapeuta a Milano

dott.ssa Paola Pantaleo

Psicologa a Milano

Sono psicologa e psicoterapeuta, ed esercito la mia attività a Milano. Il mio lavoro ha l’obiettivo di aiutare le persone ad affrontare problemi di natura psicologica e a ritrovare un nuovo benessere. Mi occupo di ansia, attacchi di panico, problematiche relazionali e di rielaborazione dei traumi.

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