Il test dei tre setacci di Socrate può essere uno spunto per riflettere su se stessi, sul proprio modo di percepirsi e percepire gli altri e il mondo.
Spesso accade di soffermare la nostra attenzione e energia fisica e mentale su cose che aumentano la sofferenza anziché migliorare il proprio benessere le la qualità della vita. Il rimuginio, cioè preoccuparsi costantemente sul proprio futuro, e le convinzioni estremamente rigide e negative su di sé sono alcuni dei processi sui quali ci si concentra, attivando circoli viziosi faticosi e controproducenti. Capita, ad esempio, di evitare situazioni o comportamenti perché si ha la convinzione che tutto ciò possa condurre a scenari futuri catastrofici e drammatici per la propria incolumità fisica e la propria autostima. Oppure si è convinti di avere particolari caratteristiche negative senza possibilità di vedere se stessi da punti di vista diversi.
“Non vado al supermercato perché sicuramente avrò un attacco di panico e mi sentirò male”
“Mi hanno invitato ad una festa, ma credo proprio che non ci andrò perché tanto nessuno mi parlerà. Sono una persona inutile e noiosa e non interesserò a nessuno”.
“Sono un incapace e non supererò mai questa prova”
Come cambiare il proprio punto di vista
La storia dei tre setacci ci insegna che:
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Impiegare il tempo e l’energia a concentrarsi su determinate convinzioni di sé, gli altri, gli eventi senza avere alcuna prova della loro veridicità, non sta prestando attenzione a se stesso per crescere, migliorare e raggiungere maggior benessere.
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Criticare troppo severamente se stesso produce pensieri negativi, improduttivi e inadeguati che nel tempo costruiscono convinzioni davvero debilitanti nel rapporto con se stesso e con gli altri.
- Preoccuparsi su problemi futuri, che quindi non sono ancora accaduti, non è di alcuna utilità, al contrario aumenta la preoccupazione e l’ansia e riduce la lucidità individuale per affrontare i problemi del presente, quelli reali.
Se quello che ti racconti non è vero, né buono, né utile, perché continui a raccontartelo?